PROTOCOLLO DI SCANSIONE: CBCT Best-Quality – MyRay Scan
DOSE EFFETTIVA: kV: 90, mAs: 21.71
Air Kerma : 4.43 mGy – DAP : 249.05 mGy · cm² – DLP : 11.28 mGy · cm – CTDIw : 1.88 mGy
INFORMAZIONI CLINICHE: Esame specialistico CBCT – Emiarcata DX, richiesto da Medico Odontoiatra, per valutazione implantologica zone edentule 1.7. 1.8, check up del nuovo impianto e controllo Standard generale con eventuali approfondimenti
(3D Imaging – MyRay Scan – Best Quality 10mm)
(3D Imaging – MyRay Scan – Best Quality 1 mm)
ANALISI RADIOLOGICA
-Sì esamina CBCT parziale dell’Arcata Superiore.
-Dotto nasopalatino di normale Radio-morfologia.
-Si evidenzia lieve ispessimento mucoso a carico del seno mascellare di destra.
-Impianto presento senza segni di Perimplantite.
-Residui radicolari del 17 con processo infiammatorio alveolare in atto
-Altri ritrovamenti dentali come riportato sopra.
PER SAPERNE DI PIU’…
PATOLOGIA
L’alveolite dentale è un’infiammazione acuta dell’alveolo, cioè la cavità ossea in cui alloggiano le radici dei denti. Nella maggior parte dei casi, questa patologia s’instaura dopo un’estrazione dentaria o con presenza di residuo dentale post-estrazione. Si riscontra soprattutto quando la rimozione interessa un dente gravemente compromesso da processi patologici, come può accadere in presenza di carie profonde, pulpiti o granulomi.
Dopo l’estrazione di un dente, con alveolo (o cavità alveolare) s’intende la cavità ossea che residua; questa può essere unica o suddivisa da setti ossei interradicolari, se l’elemento dentale asportato è rispettivamente mono- o pluriradicolato.
CAUSE
Le cause esatte dell’alveolite dentale sono tuttora sconosciute, ma sono stati identificati alcuni fattori che ne potrebbero favorire l’insorgenza, tra cui: Fumo, per il fatto che la nicotina agisce da ischemizzante, cioè riduce la disponibilità di ossigeno necessario ai tessuti per velocizzare la guarigione.
Il contributo nello sviluppo dell’alveolite che potrebbero avere:
- Infezioni: La probabilità di sviluppare un’infiammazione come l’alveolite può aumentare anche in base allo stato di salute generale del paziente, all’assunzione di farmaci ed alla concomitante presenza di altre patologie (come disordini della coagulazione, diabete ecc.).
- Trauma chirurgico: Il rischio d’incorrere in tale complicanza aumenta nel caso in cui l’intervento sia particolarmente “difficile”, ad esempio per la presenza di denti inclusi (cioè non in grado di erompere attraverso la gengiva o che spuntano solo in parte), mal posizionati o altre situazioni che possono rendere l’esecuzione delle procedure operative traumatizzante per i tessuti parodontali.
- Fibrinolisi precoce del coagulo: conseguente alla sua contaminazione batterica. Infatti, dopo l’estrazione del dente, il sanguinamento locale è seguito dalla formazione di un coagulo nell’alveolo, che: 1 Blocca il sanguinamento; 2 Protegge i tessuti sottostanti; 3 Serve come base per l’organizzazione del tessuto di granulazione, da cui dipende la formazione di nuovo tessuto osseo nella cavità alveolare.
- Anticoncezionali orali;
- Vasocostrittori.
Nella maggior parte dei casi, l’infiammazione di un alveolo dentale insorge dopo un’estrazione. Questa complicanza è comunque poco frequente, in quanto si verifica in circa l’1-2% dei casi, solitamente se l’intervento viene eseguito su un dente o un tessuto circostante già infetto o gravemente lesionato
SINTOMATOLOGIA
La sintomatologia dell’alveolite si manifesta tipicamente dopo qualche giorno dall’estrazione:
- Nei primi giorni dopo l’estrazione, i pazienti riferiscono stato di disagio dovuto all’intervento, che tende poi a diminuire in modo progressivo;
- Dopo circa 3-4 giorni, il dolore s’intensifica inaspettatamente nella zona sulla quale è stato realizzato l’intervento;
- Successivamente, il dolore dell’alveolite tende ad irradiarsi verso le zone limitrofe all’alveolo interessato e lungo le regioni innervate dalle branche del nervo trigemino (come l’orecchio). Caratteristicamente, questa manifestazione è resistente ai comuni farmaci analgesici.
Nella maggior parte dei casi, quindi, l’alveolite dentale comporta:
- Dolore intenso, pulsante e persistente in corrispondenza dell’alveolo interessato dall’infiammazione;
- Lieve arrossamento e gonfiore della gengiva;
- Alitosi;
- Cattivo sapore in bocca;
- Indolenzimento o dolore alla mandibola.
In presenza di alveolite, si possono manifestare anche uno o più dei seguenti sintomi:
- Febbre;
- Ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari;
- Dolore al collo;
- Dolore all’orecchio.
Nei casi più gravi, possono manifestarsi:
- Mal di testa;
- Iperestesia cutanea;
- Tumefazione facciale (gonfiore del volto emilaterale).
Possibili complicanze
L’alveolite dentale può coinvolgere, nei casi particolarmente gravi, il tessuto osseo, quindi potrebbe evolvere in un’Osteite.
DIAGNOSI
La diagnosi viene formulata mediante l’ispezione del cavo orale (osservazione diretta), nel corso della quale è possibile riscontrare la lisi del coagulo alveolare.
Nei casi tipici, l’alveolo dentario è maleodorante e presenta un colorito grigiastro. Il paziente riferisce dolore pulsante, resistente ai comuni analgesici.
Dopo l’aspirazione, la cavità alveolare si presenta vuota (da cui il nome “alveolite secca”), caratteristicamente priva di tessuto di granulazione e con le pareti ossee lucide.
Alla palpazione o al semplice contatto, il dentista può evocare un dolore intenso, con arrossamento della mucosa e della gengiva che circonda l’alveolo interessato.
Per confermare la diagnosi o escludere altre condizioni, è possibile eseguire di prima istanza una Ortopanoramica OPT e/o eseguire la CBCT delle arcate dentarie per discriminare patologie più gravi o interessamenti anatomici più estesi
Elaborato dal Dott. Lucisano Francesco, Lead Radiographer – DentQ Italy