Dott. Peter Weiss
Studio Dentistico Weiss
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Intervista al dottor Peter Weiss
Perché ha scelto questa professione? Quanti anni di esperienza ha nel campo?
Dietro alla mia scelta c’è un’intera famiglia. Provengo da una famiglia di medici, inclusi i miei nonni, i miei genitori e mia sorella. Per cui era da qualche parte già previsto questo percorso. Sono però il primo che si è allontanato dalla medicina generale e ha fatto odontoiatria. Questo perché la mia manualità me lo concedeva, ed è stata sicuramente la scelta migliore per me.
Mia sorella è medico generico, mio padre è cardiologo e anche mia madre è medico. Io ho iniziato a 28 anni, quindi ora faccio questa professione da 34 anni.
Che servizi offre la sua clinica? C’è qualcosa in cui vi specializzate?
Offriamo tutte le branche dell’odontoiatria, a 360 gradi. Siamo un team e ognuno fa ciò in cui è specializzato. Il nostro team collabora per offrire servizi che vanno dalla chirurgia fino all’ortodonzia, gnatologia e parodontologia. Diciamo che la diversificazione è la nostra forza!
Secondo la sua esperienza, quali sono i casi più interessanti o complessi su cui le capita di lavorare?
Le sfide maggiori si trovano in vecchi lavori fatti male, dove devi andare a recuperare la situazione intera. Questi sono i casi più eclatanti, soprattutto quando si tratta di una riabilitazione complessa mediante impianti. Non è raro, e negli ultimi anni è infatti avvenuto spesso, incontrare dei bei casi dove si parte da una situazione di degrado enorme. Questi casi di solito vengono finalizzati in un lungo arco temporale, di un anno o più, per riabilitare l’intera bocca. Sono i casi che mi piacciono di più perché portano una grandissima soddisfazione.
Ci sono delle tecnologie in campo odontoiatrico in cui lei crede particolarmente o che crede siano il futuro della sua professione?
Sicuramente. Innanzitutto, il trend che sta prendendo piede da almeno cinque o sei anni a questa parte, e cioè quello della digitalizzazione della professione odontoiatrica. Questo è un flusso ormai inarrestabile e sta portando tanti benefici.
I processi sono velocizzati, abbiamo meno errori. Io ho digitalizzato lo studio da cinque anni, sia per quanto riguarda gli scanner intra-orali sia per quanto riguarda le tomografie, che semplicemente i processi di prenotazione e refertazione. È un flusso che richiede costante monitoraggio.
L’altro aspetto dell’innovazione riguarda la chirurgia, dove vengono usate tecniche sempre più precise e all’avanguardia, come i laser e la Piezosurgery, che permettono approcci meno invasivi e aggressivi alla chirurgia. Quindi si, ci sono sicuramente delle tecnologie che utilizziamo in cui credo molto.
Ha per caso un consiglio che vorrebbe condividere con i suoi colleghi? Magari i più giovani che stanno iniziando ora questa professione?
Sicuramente è fondamentale avere un team forte e preparato alle spalle, per ricevere consiglio in diverse situazioni. Questo perché il nostro è un business a 360 gradi, non si parla di odontoiatria solamente. Per avere successo bisogna fare affidamento su diversi esperti, sia per quanto riguarda il marketing, sia per l’aspetto più economico.
Oggi non è possibile fare tutto da soli, ci sono tante differenze e tante cose che si possono sbagliare. Per anni ho sempre fatto tutto di testa mia, ma oggigiorno non è possibile, perché ci sono troppi aspetti da considerare. Banalmente anche solo la necessità di gestire un sito web e i canali social. Il mio consiglio è quello di farsi aiutare da chi è competente nella gestione di un business. L’investimento ripaga.
Lei come promuove la sua attività?
Noi cerchiamo di seguire il paziente da vicino, per far sì che si fidi di noi e voglia tornare. Usiamo molto i pacchetti promozionali, per esempio per estetica. Proponiamo scontistiche per seguire un piano terapeutico prolungato, soprattutto per preventivi consistenti. Mandiamo anche dei richiami automatici per ricordare ai pazienti quando arriva il momento di un controllo.
Anche mandare gli auguri per le varie festività è un modo per tenersi in contatto con i pazienti.
La presenza sui social è anche importante, come un buon sito web con informazione di qualità che aiuti il paziente nella scelta della clinica.
Ci sono ostacoli che ha riscontrato nella crescita della sua attività?
Non credo ci siano limiti prestabiliti, però dipende da quello che vuoi realizzare. Investendo in pubblicità e marketing sicuramente si può crescere molto. Chiaramente la competizione è un fattore da considerare. Se ci sono altri dieci colleghi attorno a te, magari la fetta del mercato che puoi raggiungere è limitata. In questo caso un modo per difendersi è quello di differenziarsi offrendo qualcosa che i tuoi rivali non offrono. Questo richiede naturalmente una specializzazione, per esempio nella branca dell’estetica, facendo filler e botox.
L’investimento però deve essere valutato rispetto a quello che offre quel mercato, perché decidere di investire in una tecnologia di specializzazione può essere uno spreco se poi non si trova la clientela giusta.
Premesso questo, non ci sono limiti di crescita di per sé. Io ad un certo punto ho optato per fermare la crescita, sia per concentrarmi a migliorare quello che avevo costruito, sia per avere anche una vita privata.
Sta pianificando qualcosa per il suo studio nel prossimo futuro?
Momentaneamente la situazione è particolare. Alcuni pensano che sia il motivo di investire, altri pensano sia meglio attendere. Io per ora non ho nessun piano di crescita, voglio mantenere il livello che ho e sono contento se riesco a mantenerlo perché questo momento, con la pandemia e le restrizioni, è veramente abbastanza drammatico. Voglio davvero concentrarmi a stabilizzare quello che ho per ora.
Quali sono i suoi interessi al di fuori del lavoro? Può raccontarci un po’ quello che fa nel suo tempo libero?
Quello che mi manca sicuramente di più è viaggiare. Mi è sempre piaciuto viaggiare e ho viaggiato parecchio, usando gran parte del mio tempo libero per questo.
Purtroppo, negli ultimi due anni non ho potuto farlo quanto avrei voluto. Sicuramente sì, quello che amo di più sono i viaggi, conoscere la gente, scoprire posti nuovi, avere un contatto culturale. Poi anche un po’ di attività sportiva, fortunatamente le palestre ora funzionano.
Ma l’altra cosa importante in cui investo il mio tempo sono gli amici.