Dr. Fabio Chinè
Studio dentistico Dott.ri Fabio Chinè e Valentino Mancinelli
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Intervista al Dott. Fabio Chinè
Perché ha scelto di diventare odontoiatra? Quanti anni di esperienza ha maturato?
Per questa scelta devo ringraziare un amico di famiglia odontoiatra. Da ragazzo frequentavo il suo studio e così mi sono anch’io appassionato a questa professione che ormai esercito da quasi 25 anni.
Che tipo di trattamenti o servizi fornisce ai suoi pazienti? Ha qualche specializzazione particolare?
Sono specializzato in ortognatodonzia ma mi occupo anche molto di implantologia e chirurgia in generale.
Ci può descrivere un caso interessante o inusuale che ha gestito?
I miei casi semplici o complessi sono spesso interessanti proprio grazie alla mia competenza specifica in ortodonzia che mi permette un approccio più accurato e completo che contempla anche la valutazione dell’ATM, dell’occlusione, dell’estetica e della funzionalità.
C’è qualche tecnologia dentale innovativa che apprezza e in cui crede particolarmente?
Negli ultimi anni apprezzo molto lo scanner intraorale che ritengo essere anche un ottimo strumento di comunicazione con il paziente. Molto utile dal punto di vista espositivo, permette appunto al paziente di valutare il suo piano di trattamento in modo più chiaro, concreto e visibile.
Un articolo da Lei raccomandato che i dentisti dovrebbero leggere:
Autogenous dentin particulate graft for alveolar ridge augmentation with and without collagen membrane: preliminary histological analysis on humans; Materials 2022 ,15,4319; Elio Minetti, Francesco Gianfreda, Andrea Palermo and Patrizio Bollero.
Link: www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9230765/
Condivida un consiglio utile per gli odontoiatri, relativo alla gestione della loro attività.
La gestione di uno studio odontoiatrico è oggi sempre più complessa anche dal punto di vista burocratico e richiede quindi una certa competenza e maturità imprenditoriale. Il mio consiglio per i colleghi è quindi quello di formarsi costantemente anche su tematiche extra-cliniche (amministrazione, gestione, marketing) proprio perché la bravura clinica non è più sufficiente.
Come promuove la Sua attività? Cosa ha funzionato per Lei?
Alla base credo che ciò che funzioni maggiormente sia il rapporto umano medico-paziente, la relazione positiva e quindi il passaparola. Detto questo ritengo che ormai i social media abbiano un ruolo essenziale nella comunicazione ed io utilizzo in particolare Facebook e WhatsApp per inviare ai miei pazienti inviti e promozioni speciali, commerciali e non solo.
Come si rilassa dopo il lavoro?
Il tempo libero nella nostra professione è molto ridotto e i ritmi sono molto elevati. Dopo il lavoro io amo dedicarmi alla mia famiglia e alla mia passione per la chitarra, organizzando quando possibile, laboratori musicali presso una scuola di musica.
Cosa potrebbe impedire alla Sua professione di crescere? Come può superare questo ostacolo?
L’eccesso di burocrazia, in un momento contingente di crisi economica, potrebbe rappresentare un freno alla crescita di uno studio odontoiatrico. La dispersione di energie in un’attività professionale può rischiare di tradursi in un’offerta non adeguata al paziente che potrebbe trovarsi a dover optare per trattamenti di serie B. Nel mio studio cerco proprio di lavorare al meglio per mantenere il miglior rapporto qualità-prezzo, ottimizzando le risorse ed evitando gli sprechi proprio per permettere al paziente di eseguire i trattamenti per lui più congrui.
Quali novità ha pianificato per la Sua attività professionale nel prossimo anno?
Il mio obiettivo professionale del prossimo anno è proprio la digitalizzazione dello studio per cui ho previsto alcuni investimenti in tecnologia e formazione