Francesco Lucisano
Lead Radiographer a Roma
Lavora con DentQ da Marzo 2021
Ciao Francesco! Ci piacerebbe conoscerti un po’ meglio. Raccontaci un aneddoto interessante o divertente su di te.
Non ho particolari aneddoti interessanti sulla mia vita, ma c’è una cosa che forse un po’ mi diverte. Ho scelto, per stile di vita e senso di appartenenza, di avere i Dreadlocks (capelli Rasta) ed è molto divertente notare la reazione di sorpresa e quasi stupore delle persone che mi circondano quando scoprono che lavoro faccio e cosa ho studiato. Mi diverte vedere il “cambio di opinione”, quasi automatico, a livello di espressione del viso, dopo che mi conoscono e parlano con me. È come avere la percezione di un senso di evoluzione, di apertura e tolleranza maggiore da parte di quelle persone.
Quante lingue parli? Hai mai vissuto all’estero?
Ho la fortuna di parlare tre lingue abbastanza bene: l’Italiano naturalmente, il Tedesco e l’Inglese.
Ho vissuto due anni a Londra e ho mantenuto nel tempo la comprensione e lo scritto in Inglese, a discapito del parlato, sorpassato ormai dalla lingua tedesca. Ho vissuto altri due anni in Germania e lavorando in ospedale e avuto la possibilità di studiare la lingua fino al raggiungimento del livello B2 Telc, riconosciuto a livello Europeo.
Qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro?
Del mio lavoro mi piace molto il senso di responsabilità e altruismo che si instaura verso il prossimo, il paziente. Sapere che sto lavorando per dare il mio contributo al benessere dei miei pazienti è una cosa che mi fa stare bene.
Il mio interesse per la radiologia odontoiatrica si è consolidato lavorando con DentQ. Essendo un tecnico di radiologia ho lavorato naturalmente in tutte le metodiche radiologiche, ma sempre con un interesse prevalentemente tecnico. DentQ sta contribuendo alla mia formazione professionale anche sotto altri ruoli e dunque aumentando interesse per questa pratica medica.
Dicci qualcosa in più sul tuo interesse per la tecnologia odontoiatrica. C’è qualcosa di questo mondo per cui hai un interesse particolare?
Analizzando le varie strumentazioni e i macchinari dedicati all’odontoiatrica, la nuova metodica di acquisizione con lo Scanner Orale 3D mi ha colpito molto, soprattutto perché ho scoperto che in Giappone i medici hanno già la possibilità di proiettare l’immagine acquisita come ologramma, potendo simulare, pianificare ed operare, ancora prima di conoscere il paziente. Sarebbe bello essere i primi in Italia a fornire un servizio simile!
Come mantieni il tuo equilibro tra lavoro e vita privata? Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?
Bella Domanda! Intanto sottolineo il fatto che trovo difficile mantenere questo equilibro, perché sono una persona sempre alla ricerca di nuovi stimoli ed esperienze da vivere.
Nel mio tempo libero, dopo una giornata di lavoro, amo rilassarmi con la musica o leggere cose che mi interessano. Vado anche in palestra ed esco con i miei amici.
Nel weekend mi piace stare all’aria aperta, stagione permettendo. La cosa fondamentale per me nel tempo libero è fuggire dalla routine, che occupa già gran parte della mia giornata lavorativa ed è necessaria per una corretta pianificazione e gestione del sistema.
Data la tua esperienza nel campo, c’è per caso un consiglio che pensi sia interessante condividere con i dentisti che lavorano con noi?
Da un punto di vista tecnico e pratico mi permetto di consigliare, al professionista che lavora con noi, di approfondire la conoscenza degli aspetti tecnologici e digitali della professione.
La medicina studiata in Italia fornisce, nella mia esperienza, un’impostazione ancora rigida e fortemente orientata allo studio sui libri. Questo, da un lato sicuramente garantisce una preparazione solida, ma dall’altro in parte limita l’inclusione del progresso tecnologico, affrontato più approfonditamente in altri Paesi.
Quale pensi sia la direzione dello sviluppo del settore della radiologia odontoiatrica nei prossimi anni? C’è qualche trend in particolare che pensi stia diventando sempre più rilevante?
La radiologia odontoiatrica è in continuo sviluppo e si sta espandendo soprattutto verso l’inclusione sempre maggiore delle esigenze del paziente, sia dal punto di vista medico che estetico e sociale.
Ci sono sempre più interazioni tra l’odontoiatria e la chirurgia maxillo-facciale, un trend che sta spingendo l’evoluzione della strumentazione usata per l’acquisizione delle immagini e per la loro gestione.
Restando nella pratica quotidiana, abbiamo a disposizione strumentazioni innovative che portano ottimi risultati diagnostici, come la CBCT per acquisizioni volumetriche, che limitano notevolmente la dose di radiazioni a cui vengono esposti i pazienti e restituiscono immagini di altissimo livello.
Ultimamente ho approfondito una metodica di ultima generazione: l’Ortho-3D. Si tratta praticamente di un ibrido tra una OPT e una CBCT, che consente di ridurre ulteriormente il dosaggio di radiazioni e garantisce un’acquisizione più rapida in 2D, focalizzando una radiazione in 3D volumetrica solo dove richiesto nello specifico. Trovo che sia un ottimo prodotto sia dal punto di vista tecnico che di innovazione commerciale, anche se è ancora poco diffuso in Italia.
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