Incontra l'Esperto

Un’intervista professionale con opinion leaders chiave nel settore odontoiatric

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Incontra l'Esperto - Intervista con il Dott. Vladi Dvoyris

Dott. Vladi Dvoyris

Stimato ricercatore nei settori dell’implantologia orale, del management e formazione in odontoiatria, dell’e-learning, dell’odontoiatrica digitale e dell’applicazione dell’intelligenza artificiale in campo odontoiatrico.

Esperto odontoiatra, nominato Fellow of the International College of Dentists per I suoi rilevanti contributi alla sua professione a alla comunità dentistica più in generale. Leader della trasformazione digitale e dell’innovazione dei processi di management e marketing in campo odontoiatrico in Israele. Consulente per numerose aziende, incluse Dentsply Sirona e GSK e molte altre startup nel settore dentale.

Intervista a Dott. Vladi Dvoyris

Qual è la sua professione e quanti anni di esperienza ha nel campo odontoiatrico?

In termini generali sono un dentista. Sono un dentista generalista con 12 anni di esperienza pratica, ma nell’ultimo decennio mi sono trovato sulla scena tra odontoiatria e mondo digitale. Unisco le pratiche cliniche con la ricerca e lo sviluppo nei campi dell’odontoiatria digitale.

Dove svolge la sua attività?

La mia attività è principalmente in Israele. Prima del 2020 viaggiavo in luoghi diversi sia negli Stati Uniti che nell’Europa occidentale, nonché in Russia, Cina e altri paesi dell’est. Certo, negli ultimi due anni è successo di meno. Sto cercando di compensare con le lezioni via Zoom ma non è la stessa cosa.

Come e perché ha intrapreso questo percorso professionale?

Vengo da una famiglia di medici. Sono la quarta generazione. Le generazioni prima di me erano tutti medici di famiglia e, quando all’età di 18 anni stavo cercando qualcosa di interessante da fare, mi sono subito sentito connesso al campo della medicina. Una cosa dopo l’altra mi ha spinto verso l’odontoiatria. Poi, dopo la laurea, sono entrato nell’esercito come dentista.

Quali sono gli aspetti più difficili e interessanti del suo lavoro?

La parte più difficile del mio lavoro è scoprire cose nuove e trovare il modo di integrarle con tutto il resto. L’integrazione è probabilmente il processo più complesso e richiede tempo.

Quali sono i casi più complessi da diagnosticare?

Nella mia esperienza i casi più difficili da diagnosticare sono i casi di dolore maxillo-facciale perché molte volte è impossibile localizzare con precisione il dolore o scoprirne la causa. In questi casi, l’origine potrebbe essere un disturbo neurologico ancora più difficile da trattare. I pazienti con dolore maxillo-facciale vengono spesso lasciati non trattati o parzialmente trattati.

Può consigliare alcuni articoli scientifici che i professionisti del settore dentale dovrebbero leggere?

C’è un grande malinteso tra gli implantologi dentali secondo cui è sfavorevole collegare gli impianti con i denti naturali sotto la stessa protesi. Ma, in realtà, non è vero e sono molti i casi in cui gli impianti dentali possono essere collegati a denti naturali sotto la stessa protesi se vengono soddisfatte determinate condizioni. È necessario un tipo specifico di protesi per accogliere il dente con l’impianto. Ma se riesci a farlo, puoi raddrizzare alcuni denti invece di estrarli, che è una soluzione drastica e talvolta non raccomandabile. C’è un interessante articolo pubblicato nel 2009 che parla di quando è possibile collegare gli impianti ai denti naturali e si intitola “Collegare i denti agli impianti: una rassegna critica della letteratura e presentazione di linee guida pratiche”.

Quale consiglio darebbe ai suoi studenti o giovani professionisti?

Quando ti diplomi alla facoltà di medicina, spesso finisci con la sensazione di non essere abbastanza competente. Questo perché le università ti convincono che non sei ancora pronto. Il mio consiglio è “Non dimenticare quello che hai imparato ma dimentica come ti hanno fatto sentire”.

Quali canali utilizza per tenersi aggiornato? (Corsi, letture, seminari, canali digitali)

Sono un membro dell’ICOI, quindi partecipo principalmente alle loro conferenze. Leggo anche molta letteratura scientifica sia online che su carta. Seguo molti corsi anche in ambiti non strettamente legati alla mia professione, perché voglio imparare e capire gli aspetti tecnologici che stanno dietro le diverse cose.

Quali cambiamenti imminenti vede avvicinarsi nel settore dentale?

Il primo cambiamento che già vediamo accadere è che molte procedure di trattamento che erano considerate procedure di livello esperto, sono ora più accessibili ai dentisti generici anche a livello principiante. L’esempio migliore è l’ortodonzia: quando Invisalign è entrato nel mercato, improvvisamente l’ortodonzia è diventata accessibile a qualsiasi professionista. La seconda cosa è l’avvento dell’IA nell’odontoiatria. In un certo senso, l’aiuto tecnologico e l’assistenza sotto forma di apprendimento automatico sono ciò che consente in primo luogo ai dentisti meno esperti di eseguire procedure di livello esperto.
Vedo i principali sviluppi futuri provenienti dall’uso dell’IA e dei robot non solo nella fase di diagnosi, ma anche nella pianificazione del trattamento e nell’esecuzione del trattamento. Sta già accadendo in alcune procedure chirurgiche, ma in odontoiatria abbiamo il problema che il paziente è sveglio.

Quali tecnologie o sviluppi plasmeranno maggiormente il futuro dell’imaging dentale?

A parte la già citata Intelligenza Artificiale, possiamo vedere lo sviluppo dell’automazione nella progettazione assistita da computer e questo semplificherà il lavoro dei dentisti e degli odontotecnici.


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