Vi siete mai chiesti cosa si nasconda all’interno della placca dentale? Probabilmente no. Christina Warinner, archeogenetista e ricercatrice universitaria in Antropologia alla Harvard University, sì: ha condotto numerosi studi analizzando i resti di DNA nella placca dentale fossilizzata, in modo da studiare l’evoluzione della salute umana e delle malattie.
Grazie al suo lavoro, si è scoperto che nell’antichità, prima che l’uomo prendesse l’abitudine di spazzolare i denti e ben prima dell’avvento della rimozione del tartaro ad opera degli igienisti dentali, nell’arco di una vita all’interno della bocca potevano accumularsi fino a 600 milligrammi di placca. Dato che la placca contiene batteri orali, particelle di cibo e detriti cellulari, e che mineralizzandosi si trasforma in tartaro, questa ci può fornire informazioni dal valore inestimabile riguardo all’evoluzione di patologie croniche e complesse.
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